Giovani dal cuore inquieto
										
									
									 Durerà un’intera settimana, dal prossimo lunedì 28 fino a domenica 3 agosto: è il grande Giubileo dei giovani, al cui interno sono riservate persino due giornate per gli influencer che adottano nuovi linguaggi informatici per l’annuncio del Vangelo. Noi vorremmo, nella linea particolare della nostra rubrica, mettere in scena i giovani della Bibbia. L’orizzonte è vasto, nonostante il rilievo primario degli anziani nella cultura patriarcale del Vicino Oriente in cui è incastonata anche la Bibbia (non per nulla in greco “presbitero” significa “anziano”).
 Eppure c’è una folla di giovani che si affacciano dalle pagine scritturistiche: in un volume, intitolato Cuori inquieti («un giovane che non è inquieto è un vecchio», ha detto nel 2016 papa Francesco), ho raccolto oltre 50 ritratti giovanili (ed. BUC San Paolo). Certo, si può partire dalla coppia tragica di due giovani fratelli, Caino e Abele; c’è, poi, la tensione che si respira nella vicenda di Isacco condotto dal padre sul Monte Moria; c’è un giovane ribelle dalla storia drammatica come Assalonne, ma c’è pure la memoria gloriosa di suo padre quando era ragazzo, Davide, «rosso di capelli», capace di sfidare e vincere un brutale e possente gigante come Golia.
 Oscurità e splendori si alternano in questa galleria di esistenze giovanili. Pensiamo, ad esempio, ai sette martiri Maccabei e al coraggio della loro madre, ma anche ad Azaria- Raffaele, il compagno “angelico” del futuro sposo Tobia jr; ai due innamorati “primaverili” del Cantico dei cantici, ma anche a Susanna, giovane moglie ingiustamente ricattata; a Geremia, chiamato alla vocazione profetica da ragazzo e gettato in una impresa terribile, oppure alla bellissima Ester, che riesce a salvare il suo popolo, ma non si posso ignorare gli infami stupri perpetrati su Dina e Tamar.
 C’è, però, sopra ogni altra, una persona che non viene mai considerata come giovane, pur essendo vissuta poco più di trent’anni. È facile intuire che stiamo riferendoci a Gesù, il quale durante il suo ministero pubblico sarà attento ai ragazzi che giocano nelle piazze litigando e che evocherà a più riprese i giovani nelle sue parabole: basti pensare ai due figli dalle apparenze ingannevoli (Matteo 21,28-30) e agli altri due, entrambi difficili ma con esiti finali ben diversi, nella vicenda del cosiddetto “figlio prodigo” (Luca 15,11-32).
 Gesù è commosso per la ragazzina moribonda del capo della sinagoga di Cafarnao, Giairo; c’è un misterioso giovane che assiste al suo arresto notturno nel Getsemani (Marco 14,51-52), ma in quelle ultime ore appare anche la figura del discepolo amato che l’arte ha sempre raffigurato come un giovane, confidente del suo Maestro. La nostra sequenza di ritratti potrebbe concludersi con Saulo, giovane fanatico che, divenuto l’apostolo Paolo, sceglierà un giovane collaboratore, Timoteo, a cui scriverà: «Nessuno disprezzi la tua giovane età…ma tu, sta’ lontano dalle passioni della gioventù! » (1Timoteo 4,12; 2,22). Concludiamo, però, con un monito di indole generale di san Paolo VI: «Molti oggi parlano dei giovani; ma non molti parlano ai giovani».
 																			
										24.07.2025
										
																		
						
																		
									Testo a cura del cardinale arcivescovo e biblista Gianfranco Ravasi. Integralmente riprodotto per la discussione e la riflessione. Fonte: Famiglia Cristiana